Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

Esplorazione nuova grotta a Bavari

Partecipanti: Alessandro Vernassa, Davide Caruso, Riccardo Barbero + Claudio Pasquarelli, Erica Ferrari, Fabio Esposito, Franco Bastanti, Ilaria Cambiaso, Henry De Santis, Juri Traverso, Leandro Astolfi, Riccardo Negro, Stefania Mantero, Stefania Parodi, Stefania Pittaluga (G.S.Martel)
Dopo la strenua lotto dovuta sostenere per tutta la settimana da Erica per tenere a bada Alessandro che avrebbe voluto raggiungere l’esplorazione sotto la neve, finalmente domenica 5 l’appuntamento è fissato per quella che potrebbe essere la Grotta del fanta-gruppo  “Ribaltel”
La mattina l’appuntamento è fissato in sede Martel per ultimare i lavori e discutere alcuni dettagli, nel mentre Erica, Alessandro, Davide e Riccardo raggiungono già dalle luci dell’alba il sito.
Alle due il Martel posteggia le numerose macchine (probabilmente stavolta siamo riusciti ad essere in 12 con 14 macchine) e inizia la preparazione.
A Riccardo “Pivez” Negro e Franco “la Talpa”Bastanti il malcapitato compito di portare il generatore lungo il sentiero. Tanto per Franco la grotta è sempre QUI SOPRA.
Peccato che non ci avvisi mai quale sia il dislivello tra noi e “qui sopra”. Qualche minuto dopo e vari smadonnamenti si cambiano gli sherpa ed entrano in azione Leandro e Juri. E’ un peccato non aver filmato l’impresa dei ragazzi perché meritava….soprattutto per la cronaca di juri…. Finalmente dopo innumerevoli “siamo quasi arrivati” del capogita Franco arriviamo al famigerato prato dove si apre questo nuovo buco dove raggiungiamo Erica, Davide, Alessandro e Riccardo che stanno tentando di scaldarsi con una tazza di the caldo. Finiamo di sistemare le attrezzature e attacchiamo il generatore. Nel frattempo qualcuno si diletta a coccolare due asini che sono nelle vicinanze senza sospettare di farne le conseguenze piu’ tardi.
Pivez entra per primo e dietro di lui Ale. E noi tutti fuori a prendere del gran freddo. Finalmente dopo un po’ riemerge Pivez “armato” di punta che dice di aver allargato il punto piu’ stretto…Dice…
Io, me, Bradipomissile, Stefania Mantero propongo di andare per prima, se ci passo io, ci passano tutti.
BOCCIATA
Entra Franco e lo segue Alessandro. Entro per terza (va beh, sono sul podio… ma "podio" è la forma sincopata per… no, ok, non si puo’ sul sito)
Dicono che è ancora un PO’ stretto. Longe sulla corda e arrivo al frazionamento. Il moschettone sui denti, la roccia a filo della guancia, e il discensore incastrato tra pancia e muro non è proprio una delle mie situazioni preferite . Se poi ci mettiamo Esposito sopra che mi scarica pietre addosso e un bel po’di fango possiamo sicuramente dire che mi sto quasi per incazzare. E va beh,orami siamo qui. Non posso che proseguire. Tento di montare il discensore ma i guanti non mi danno sensibilità, decido di toglierli…con i denti. Una bella bocconata di fango a quest’ora è quello che ci vuole. Alla fine riesco a recuperare una gamba che era andata da un’altra parte senza la mia autorizzazione e riesco a spostarmi nella parte larga del pozzo, senza piu’ avere la roccia tatuata sulla guancia destra. Punto i piedi per riuscire a togliere la longe e mi aiuto con una mano per alzarmi, se non fosse che in mano mi rimane una pietra grossa come un cocomero . Pazienza, evidentemente doveva staccarsi (non che la cosa mi piaccia particolarmente) Tolgo la longe e scendo per raggiungere i due baldi giovani che mi hanno preceduta. Rimango senza parole ad osservare le concrezioni del pozzo. Arrivata in fondo al pozzetto l’aria calda mi assale.
Libero la corda e dietro di me Fabio scende, non senza difficoltà (la cosa mi consola un po’) Ale e io andiamo avanti, anche se dobbiamo aspettare Fabio con la corda. La grotta prosegue in un canyon e le concrezioni sono numerose, ma molto piu’ numerose sono quelle crollate. Arriviamo al pozzo da scendere e finalmente riesco ad utilizzare la macchina fotografiche che si era totalmente appannata per il gran caldo. Qualche scatto dopo veniamo raggiunti da Franco che è entrato in possesso della corda e ci supera (peraltro sulla destra) dicendo qualcosa che rimarrà per noi uno dei sette misteri gaudiosi, visto che come al suo solito ha parlato alla velocità della luce.
Scende Franco dietro di lui Ale. Ci raggiunge anche Esposito. Niente da fare, abbiamo provato a perderlo ma non ci riusciamo proprio… Tira aria. Franco arma e scende. A ogni movimento la grotta scarica di brutto, la situazione non è simpatica. Le pareti sono fangosissime e le pietre sembrano scendere come una pioggia di metoriti. Franco è sotto , Ale dietro di lui e io immobile su una pietra che sembra abbastanza stabile ho paura anche a respirare troppo forte. Esposito li raggiunge, io intanto aspetto Juri che arrivi con il trapano. Arrivato Juri provo a salire in contrapposizione lungo la parete che rimane sopra al pozzo. Al primo tentativo colleziono una roccia grossa come un melone . Al secondo tentativo un altro pezzo piuttosto grosso si stacca. Evito di arrivare la terzo tentativo per timore che ci sia una simpatica decapitazione omaggio. Intanto voci da sotto il pozzo ci fanno sapere che il pozzo stringe tantissimo e che l’aria non sembra piu forte come prima. Juri decide quindi di tornare indietro. Io mi siedo e aspetto per timore di scaricare detriti ai miei compagni che sono sotto. Ci fosse stato solo Esposito forse non mi sarei fatta tutti questi problemi…. Decido di sedermi ad aspettare e mi fumo una sigaretta. Ehm…vorrei fumarmi una sigaretta. Ma il fango si è impossessato della mia sacca d’armo e le sigarette sono un conglomerato unico di fango. Ok, opto per scattare qualche foto intorno. Ma la macchina ha fatto la medesima fine delle sigarette. I guanti che ho addosso sono troppo sporchi per pulirla e nessun brandello della tuta è abbastanza pulito per riuscire nell’impresa. Decido di dare una leccata alla custodia che ricopre la macchina per pulire l’obbiettivo Postato 6 Febbraio 2006 - 09:21:35 da Sconosciuto



 vai a Notizie